Ci vuole RespecTo: Intervista a Alessandra Devecchi, contadina e giardiniera paesaggista
Ci vuole RespecTo è la nuova rubrica del blog Costadoro, dedicata ai racconti di storie di sostenibilità e rispetto, attraverso alcune interviste ad aziende, artigiani, imprenditori e attività che abbracciano questa filosofia.
Alessandra Devecchi ci accoglie sul magnifico terrazzo della sua cliente Francesca, dove ha allestito un orto urbano.

Com’è nata la passione per il tuo lavoro?
Sono cresciuta a Testona sulla collina di Moncalieri, andavo a scuola, e quando tornavo a casa a mezzogiorno trascorrevo il pomeriggio fino alle sei con i miei fratelli nel nostro parco.
Così la natura è entrata nel mio cuore e nella mia vita. Ho fatto il liceo scientifico e poi attratta dalla grande città ho frequentato una scuola d’arte a Milano lontana dalla campagna.
Dopo essermi divertita ho capito che Milano era troppo città per me, e quindi sono tornata nella mia amata campagna di Torino.
Al mio ritorno dopo non aver concluso molto, mio padre disse che chi della famiglia non faceva nulla, ed ero io, si sarebbe dovuta occupare della terra.
Mi sono quindi occupata della mia compagna e ho incominciato a piantare piante aromatiche e piante da siepe e nel frattempo per guadagnare due soldi piantavo i gerani dalle amiche della mamma e tagliavo i prati.

Ho capito che questo lavoro mi dava grandi soddisfazioni, e ho lavorato un anno nei vivai di Revigliasco caricando i camion dei giardinieri che arrivavano e lì ho imparato a conoscere i nomi di tutte le piante e come crescevano.
Ho collaborato con il Comune di Torino per gli orti nelle scuole e asili, ed è stata un’esperienza fantastica perché capisci come il verde e i fiori possano aiutare le persone, perché prendendoti cura di qualcos’altro allievi il tuo malessere.
Ho sempre pensato che il giardino sia la concentrazione di tutte le arti e bellezze. Oggi nel mio lavoro e nella vita di tutti i giorni ricerco la bellezza nella semplicità.
Quali sono i piccoli gesti e azioni che intraprendi per avere un approccio sostenibile nel tuo lavoro e nella vita di tutti i giorni?
Per avere un approccio sostenibile sostengo il fatto di fare gli orti ovunque uno ne abbia la possibilità.
L’orto nei momenti difficili ti da dà mangiare, e hai la possibilità di riciclare tutto: le verdure tagliate diventano compost e terriccio.

Quando progetto i terrazzi per i miei clienti utilizzo dei vasi con le ruote per dare la possibilità di cambiare e rinnovare gli ambienti senza dover buttare nulla.
Progetto pollai per i terrazzi e giardini, nutro le mie galline con le verdure e riso che avanzo limitando così gli sprechi.
Ritengo che la semplicità e l’originalità siano dei gesti sostenibili, limito i miei acquisti e indosso ancora abiti di quando avevo 14 anni.

Cosa fai per concederti una pausa?
Il mio lavoro è molto duro perché è un lavoro fisico, ma devo ammettere che è una fatica che non sento.
Quasi sempre i padroni di casa quando allestiamo un terrazzo ci offrono un caffè e ci concediamo un momento di relax, mi fermo per poco perché mi piace lavorare e sembro ipercinetica.
Quando non lavoro mi dedico dei momenti di lettura che mi servono per le piante e per la mia testa.
Ringraziamo la nostra amica Alessandra e restate connessi al Blog Costadoro per scoprire la prossima intervista della rubrica ci vuole RespecTo!